ALT – Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari – Onlus sostiene il World Thrombosis Day, in programma il 13 ottobre, giornata che in tutto il mondo viene dedicata alla sensibilizzazione sulla Trombosi come meccanismo di malattie note con il nome dell’organo che colpiscono, come Infarto del miocardio, Ictus cerebrale, Embolia polmonare, Trombosi delle arterie e delle vene. Obiettivo della giornata è la sensibilizzazione della popolazione affinché tutti conoscano che cosa vuol dire Trombosi, quali sono i fattori che la rendono più probabile, come evitarla e come riconoscerla in tempo.
Quest’anno ALT ha deciso di aderire alla giornata raccontando le storie di tante persone colpite da Infarto cardiaco, Ictus cerebrale, Embolia Polmonare, Trombosi arteriosa e venosa. Le storie diventano un racconto condiviso con l’obiettivo di spiegare che la Trombosi si deve conoscere, si può riconoscere ed evitare.
Beatrice, 29 anni ha avuto Improvvisi dolori lancinanti alla testa, si fa accompagnare in pronto soccorso dove in un primo momento i medici non sospettano la diagnosi e la rimandano a casa. Ma il dolore di giorno in giorno diventa sempre più insopportabile, gli antidolorifici non funzionano e finalmente una TAC rivela la presenza di trombi nelle vene del cervello: fatta la diagnosi, iniziata la cura, Beatrice ha ritrovato una vita. Dario, 39 anni, sportivo, dopo un trauma subito giocando a calcetto si accorge della comparsa improvvisa di un gonfiore importante che si estende fino all’inguine, accompagnato da un dolore acuto come una morsa; pensa che passerà e porta pazienza per qualche giorno sperando che il dolore passi. Ma non succede, e decide di andare in pronto soccorso: la diagnosi è trombosi venosa profonda, viene curato con farmaci che mirano a sciogliere il trombo, che sembrano utili, ma il gonfiore non regredisce e nemmeno il dolore: finché una TAC conferma che la trombosi si è estesa fino ad occupare le vene iliache nell’addome fino alla vena cava, il grande fiume che riporta il sangue al cuore. Il ritardo nella diagnosi purtroppo costa alle vene delle gambe la perdita di elasticità, anche dopo la guarigione: perché il trombo si scioglie, ma l’estensione della Trombosi e il ritardo nel cominciare la cura lascerà una insufficienza cronica delle vene della gamba, e sarà necessario portare calze elastiche per tutta la vita.
Ciò che più colpisce e che deve far riflettere, è che in ogni storia troviamo una frase ricorrente: “La Trombosi mi ha cambiato la vita”. In molti casi la Trombosi si cura, quando la si conosce, ma in altri casi si perde involontariamente tempo, e il ritardo nel sospettare la Trombosi e nel curarla lascia conseguenze che a volte cambiano davvero la vita condizionandone la qualità. Sappiamo quali sono i meccanismi della Trombosi e quali sono i sintomi che devono allertarci, ma non tutti hanno questo privilegio. Perché conoscere la Trombosi e i suoi sintomi significa permettere di aggredire questo evento senza perdere tempo e impedirne le conseguenze a lungo termine: la conoscenza è un patrimonio a disposizione di tutti, ma ancora troppo pochi sono in grado di utilizzarlo.
Tutti sono chiamati a fare squadra con ALT, come hanno già fatto Dario, Beatrice, Filippo, Beatrice e tanti altri. Per farlo basta cliccare direttamente su questo link e scrivere direttamente la propria storia in “inviaci la tua testimonianza”.