Riscoprire l’interdisciplinarietà nella cura del paziente per una medicina su misura per curare i pazienti e per prevenire le patologie da Trombosi, legata alla storia clinica, familiare, ai sintomi e alle abitudini del paziente.
In occasione del “XLII CONGRESSO NAZIONALE della SIAPAV – Società Italiana di Angiologia e Patologia Vascolare” che si terrà a Roma il 19 e 20 novembre 2021, ALT – Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari – Onlus si fa promotrice di un tema di grande attualità nel contesto odierno dell’emergenza sanitaria legata al Covid 19: riscoprire l’interdisciplinarietà nella cura del paziente, adottando una medicina su misura per prevenire e curare le patologie da Trombosi.
Un tema caro ad ALT Onlus che, da 35 anni, è in prima linea per diffondere conoscenza e informazioni su quelle che ancora oggi sono la prima causa di morte nel mondo: le malattie Cardiovascolari.
“Quando parliamo d’interdisciplinarietà, mi piace paragonare il paziente ad un giardino fiorito: diversi medici – al momento della presa in carico – guardano al giardino in modo diverso. Ad un primo sguardo, ogni medico vede il fiore o la pianta che più gli si addice che – fuori di metafora – è legata alla sua branca medica. Il Covid 19 con i suoi effetti immediati e a lungo termine, ha reso invece evidente l’importanza di guardare al paziente nel suo insieme. Ammirare un quadro nel suo insieme, ci permette infatti di avere una visione chiara sia dei particolari che dell’intera opera comprendendolo nella sua interezza. Allo stesso modo dobbiamo comportarci quando ci troviamo a dover fare una diagnosi. In questo contesto sanitario, è fondamentale riscoprire l’interdisciplinarietà per curare al meglio i pazienti, con una medicina su misura legata alla storia clinica, familiare, ai sintomi e alle esperienze del paziente. Non sempre c’è una soluzione unica per tutti: è indispensabile se non urgente che ogni medico adatti le proprie competenze e conoscenze al singolo paziente, seppure nel rispetto delle linee guida tracciate, proprio come si fa con un abito su misura” spiega la Dott.ssa Lidia Rota Vender, Presidente di ALT – Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari – Onlus
Nuove tecnologie, maggiori conoscenze e la ricerca scientifica permettono di personalizzare le terapie, così da aumentarne l’efficacia riducendone gli effetti collaterali. Ma i costi di questo tipo di medicina, così come del progresso della ricerca scientifica interdisciplinare nel campo delle patologie da Trombosi sono ancora troppo alti. Si stima che entro il 2030 le morti nel mondo da malattie cardiovascolari saranno più di 23 milioni. “La priorità è quindi ripensare le strategie di contrasto alle patologie cardiovascolari nel post-Covid, rilanciando gli obiettivi dell’ONU contenuti dell’Agenda 2030 e nel piano per sconfiggere le malattie non trasmissibili, tra cui mantengono il triste primato per numero di morti, quelle cardiovascolari. Sostenere la ricerca e garantire una copertura sanitaria universale sono alcuni degli obiettivi ma non è tutto. Con una maggiore prevenzione e la conoscenza dei fattori di rischio, in un caso su tre queste patologie potrebbero essere evitate. Tempestività della diagnosi e cure personalizzate sono la vera sfida che dobbiamo perseguire come medici, facendo dell’interdisciplinarietà un faro da cui partire” conclude la Dott.ssa Rota Vender.
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