La Storia di Simone: un Ironman per la Ricerca

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La Storia di Simone: un Ironman per la Ricerca

“Ciao, mi chiamo Simone e vorrei raccogliere fondi da destinare alla prevenzione e alla Ricerca sulle malattie cardiovascolari.

Nel 2004, all’età di 16 anni, ero un nuotatore di buon livello e con un’ottima prospettiva per il futuro nello sport. Purtroppo, mi venne diagnosticata una Trombosi Venosa Profonda (TVP) alla succlavia e dovetti smettere immediatamente per potermi curare. Dopo circa tre mesi di inattività ero passato da 80 kg a più di 100 kg di peso, dopo circa un anno provai a riprendere lo sport ma il braccio non era lo stesso e da lì in poi fare sport fu più difficile per via di un po’ di ostruzione venosa. Non mi arresi e, per qualche anno, sfruttai di più le gambe nel nuoto per salvamento con buoni risultati.

Dal 2005 al 2023 c’è in mezzo una vita, una bella vita: laurea in ingegneria al Politecnico di Torino, laurea in Business in Irlanda, borsa di studio in Giappone, mia moglie Andrea, un bel lavoro nel mondo e-commerce, i miei figli Gregorio e Vittorio, un MBA alla ESCP Business School.

Poi nel 2023 la mia vita è cambiata per varie ragioni.

Per fare un esempio, oggi sono iscritto a un dottorato a Nizza e sto seguendo le mie passioni di studio e insegnamento in giro per il mondo. Tra le cose che ho deciso di fare, ispirato da mio fratello Antimo – già Ironman – è proprio la più lunga distanza del triathlon. Una “mattata”, perché ci sono da percorrere 3.8km a nuoto, 180km in bici e i 42km della maratona di corsa. Come se non bastasse, forse in uno dei percorsi più duri al mondo, quello di Nizza, con 2400 metri di dislivello.

Ricapitolando: un braccio mal funzionante, un peso decisamente non atletico, una caviglia rotta un anno prima. Non proprio una partenza in discesa, ma l’obiettivo era il percorso più che l’arrivo.

Ho fatto le cose con tutti i crismi: avvio graduale (sono partito 12 mesi prima della gara, praticamente camminando), controlli medici, tanta prevenzione (stretching e propiocezione), un programma di crescita tra mezze maratone, granfondo e maratona, il biomeccanico, il fisioterapista… insomma, le cose fatte per bene. Oggi, 14 aprile 2024, sono qui, a qualche settimana dalla gara e nel periodo più duro degli allenamenti; sono più atletico, più sereno e più felice.

Quando è venuta l’idea della raccolta fondi?

Solo qualche giorno fa. Sono andato a controllare la mia succlavia, come faccio periodicamente, anticipando forse di un anno in modo da fare il “tagliando” prima della gara, e ho avuto una grande sorpresa! A dire la verità sentivo il braccio meglio, ma non mi sarei mai aspettato che fosse effettivamente migliorato con nessuna ostruzione durante le manovre. Una gioia immensa: dopo quasi vent’anni, una svolta positiva.

Mi sono detto: devo condividere questa gioia!

Come leggete, non è la storia di un eroe. E’ bello però dare una carezza a chi si trova in difficoltà e spero di poter aiutare qualcuno sia da un punto di vista motivazionale sia, con il vostro aiuto, da un punto di vista clinico. Ho cercato chi si occupa di malattie cardiovascolari e ho scelto ALT, a cui va direttamente il ricavato”.

Simone è l’esempio di come un incontro ravvicinato con la Trombosi sia un evento che cambia la vita, ma non significhi smettere di sognare. Conoscere le malattie cardiovascolari, imparare a riconoscere i sintomi e ridurre i fattori di rischio, sono i primi passi per una vita in salute con la possibilità anche di preparare una delle gare più difficili al mondo: l’Ironman. Grazie a Simone per averci scelto e per sostenerci.

16 Giugno 2024: Missione compiuta, obiettivo raggiunto! Simone porta a casa la sua medaglia con 3.8km a nuoto, 180km in bici e i 42km della maratona di corsa.

Grazie a tutti coloro che hanno donato, sostenuto ALT nella la lotta alla Trombosi.

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