L’Unione Europea spende ogni anno 169 miliardi di euro per curare cittadini colpiti da malattie cardiovascolari: il 12% del bilancio. Costano i ricoveri, le cure a domicilio, la perdita di capacità produttiva. Costa chi sopravvive: ma ogni anno 2 milioni di europei muoiono per malattie da Trombosi, spesso prematuramente e 4 milioni non sono più in grado di lavorare. Le malattie cardiovascolari hanno e avranno un enorme impatto sulla salute e sulla qualità della vita dei cittadini europei: e sui costi dei servizi sanitari nazionali. Sono la prima causa di morte prematura e di malattia: Infarto e Ictus sono le forme più frequenti. L’infarto è quasi sempre causato da una Trombosi delle arterie coronariche, l’Ictus da una Trombosi delle arterie cerebrali o da una Embolia proveniente dal cuore o dalle carotidi. Ai Governi, cinicamente, in termini economici conviene che i cittadini muoiano di queste malattie: chi sopravvive costa. Non sappiamo fino a quando i Governi avranno risorse sufficienti per occuparsi di tutti: dobbiamo pensarci noi. La prevenzione nelle malattie cardiovascolari funziona, almeno in un caso su tre: è la strada più giusta, e più urgente. Cominciando dal diabete, killer subdolo e diffuso, spesso non riconosciuto in tempo. Ridurre il sovrappeso non costa niente, aumentare l’attività fisica nemmeno: ma previene il diabete, e salva la vita.
Il Presidente Lidia Rota Vender