La Trombosi è nell’aria: l’inquinamento atmosferico spinge il sangue a coagulare in modo incontrollato e a formare Trombi. Non è incredibile? Le polveri sottili, prodotte dai processi di combustione dei motori delle automobili e degli impianti di riscaldamento, penetrano in profondità nei bronchi e nei polmoni, infiammandone le pareti, richiamano i macrofagi, globuli bianchi, che risiedono nei tessuti e deputati a difendere le cellule dalle aggressioni dei virus dei batteri e dei veleni. Eccitati dalle polveri, i macrofagi producono sostanze chiamate citochine, mediatori dell’infiammazione, che amplificano ed espandono la reazione infiammatoria a tutto il corpo.
Nel polmone questa reazione provoca la comparsa di asma e allergia, e chiusura dei bronchi. Nel sangue si accentua la tendenza a coagulare e a formare Trombi, che possono ostruire le arterie o le vene, causando Infarto, Ictus, Embolia, flebiti, Trombosi di diversi organi.
Studi recenti hanno inoltre dimostrato che le polveri sottili riescono ad arrivare anche alle cellule nervose, irritandole e provocando piccole scariche elettriche in grado di alterare il ritmo del cuore e la sua regolarità, provocando tachicardia e aritmia. Su tre morti causate dallo smog, due sono per malattie cardiovascolari, soprattutto negli anziani.
Nell’attesa che la società intera trovi modi efficaci per rendere meno velenosa l’aria che respiriamo, è fondamentale che la ricerca prosegua, per arrivare a capire i meccanismi delle malattie e individuare nuove strategie che permettano di prevenire, diagnosticare tempestivamente e curare in tempo le malattie da Trombosi, che solo in Italia ogni anno colpiscono più di 600 mila persone.