La ragione per la quale il vaccino può prevenire la Trombosi non è legata al vaccino di per sè ma al fatto che il vaccino riduce la probabilità che il paziente sia colpito dalla malattia: quindi il vaccino riduce le probabilità di infezione e infiammazione e pertanto riduce la probabilità di Trombosi.
La Trombosi è un fenomeno causato da un disordine temporaneo del sistema della coagulazione del sangue, che mantiene il sangue fluido perchè circoli nelle arterie e nelle vene e lo fa coagulare quando serve per fermare una emorragia, per guarire una infiammazione, per guidare la guarigione.
Il sangue contiene infatti fattori procoagulanti (quelli che inducono il sangue a diventare più denso per fermare una emorragia, guarire una ferita, guarire un processo infiammatorio): le malattie virali e infiammatorie in generale creano un “ambiente” biochimico che predispone alla trombosi, soprattutto delle vene: alla malattia di per sè si aggiunge inoltre la necessità di stare a letto, che rallenta la velocità con cui il sangue ritorna al cuore: ed è noto che quando il sangue rallenta la sua corsa verso il cuore nelle vene aumenta la probabilità di Trombosi.
Quindi gli effetti benefici del vaccino, che si traducono in una riduzione della probabilità di ammalarsi con febbre e dover stare a letto, comprendono anche una minore probabilità di trombosi, soprattutto delle vene (trombosi venosa profonda, embolia polmonare, tromboflebiti) ma anche delle arterie (infarto, ictus cerebrale, embolia arteriosa) soprattutto in pazienti fragili, anziani, ricoverati in ospedale, che hanno già avuto precedenti trombosi venose o arteriose o hanno fattori di rischio aggiuntivi, come varici degli arti inferiori, obesità soprattutto addominale, malattie reumatiche, malattie croniche del rene, dello stomaco, dell’intestino, diabete.