Sindrome da Classe Economica: anche per chi viaggia in auto

SINDROME DA CLASSE ECONOMICA
Sindrome da Classe Economica: anche per chi viaggia in auto

Con l’arrivo dell’estate e delle vacanze si sente sempre più spesso parlare di Sindrome da classe economica che non riguarda solo chi viaggia low cost ma chiunque compia un lungo viaggio, in auto o in aereo, in posizione sacrificata.

Viaggiare per molte ore con scarsa libertà di movimento, potrebbe contribuire a rallentare la circolazione del sangue in vene già malate per precedenti flebiti o schiacciate da un eccesso di grasso sull’addome, o da biancheria troppo stretta, che provoca un effetto elastico soprattutto all’inguine. Lo scarso movimento, infatti, aumenta la probabilità di sviluppare una Trombosi nelle vene, di solito delle gambe: il sangue rallenta la sua corsa verso il cuore e coagula formando un Trombo.

In quali casi bisogna essere più prudenti?

• Se si affronta un viaggio che dura più di 6 ore soprattutto se in posizione scomoda e con spazio limitato che non permette di muoversi e sgranchirsi le gambe.

• Se si ha più di 65 anni e se in passato si ha già avuto un episodio di Trombosi o di Embolia.

• Se in famiglia si è verificato un caso di malattia da Trombosi, se si soffre di vene varicose, di problemi cardiovascolari e se si ha un disordine della coagulazione del sangue (assetto trombofilico).

• Mai sottovalutare il fumo, l’obesità e il sovrappeso che sono tutti e tre complici di eventi da Trombosi.

• Prudenza anche per le donne specie se in gravidanza e se si assumono abitualmente ormoni anticoncezionali, terapia sostitutiva della menopausa, altri ormoni.

Come facciamo a capire se le nostre gambe sono a rischio?

Una gamba si gonfia più dell’altra e c’è difficoltà a posarla a terra. Si può avvertire un dolore intenso al polpaccio come un crampo che non passa, o un rossore diffuso lungo il decorso di una vena oppure la vena si gonfia e diventa calda.

Quali accorgimenti adottare?

Appena è possibile bisogna scendere dall’auto e camminare, oltre che bere molta acqua per fluidificare il sangue. Compiere alcuni semplici movimenti con i piedi e i polpacci, per facilitare il ritorno del sangue al cuore con l’azione di pompa dei muscoli. Dopo l’episodio, è bene recarsi dal medico che facilmente prescriverà un doppler venoso, un esame che non reca alcun dolore o fastidio e che permette di visualizzare i principali vasi sanguigni e studiare il flusso ematico al loro interno.

Oltre ad adottare questi semplici accorgimenti, cosa possiamo fare per evitare il rischio Trombosi?

-Tenere sempre l’acqua a disposizione e ricordarsi di bere

– Indossare abiti morbidi e che non blocchino la circolazione dietro le ginocchia, alle caviglie, all’inguine, sull’addome

– Se possibile ogni tanto sollevare le gambe, flettere i piedi, roteare le caviglie, contrarre i polpacci e cambiare posizione

– Fare delle soste ogni due ore per sgranchirsi le gambe

– Mangiare cibi poveri di sale

– Non accavallare le gambe

– Evitare gli stivali

– Prendere in modo appropriato i farmaci prescritti dal medico

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