La gravidanza provoca sempre in ogni singola donna una accentuazione della tendenza del sangue a coagulare, con aumento dei fattori procoagulanti e calo significativo della proteina anticoagulante.
Questo sbilanciamento è diverso in ogni singola donna, ma è presente in tutte le donne, moltiplicando il rischio di Trombosi X4 durante la gravidanza e progressivamente in aumento fino a x 25/60 volte nel post partum.
In alcune donne più “delicate” dal punto di vista della coagulazione si verifica la Trombosi, di solito nelle vene degli arti inferiori, ma non solo.
In gravidanza si verifica, oltre allo sbilanciamento di cui sopra, un aumento della massa di sangue circolante da 5 a 7.5 litri. A fine gravidanza, la circolazione del sangue nelle vene rallenta per il peso dell’utero sulle sottostanti vene iliache, le vene perdono elasticità per l’effetto specifico degli ormoni della gravidanza, i flussi nella placenta sono lenti, aumenta il livello del colesterolo e dei trigliceridi che, essendo grassi, rendono il sangue più denso del normale: sono tutti elementi che contribuiscono ad aumentare il rischio ma in ogni donna in modo più o meno accentuato.
La probabilità di Trombosi dipende quindi da fattori di rischio geneticamente determinati e da fattori di rischio aggiuntivi: studiare l’assetto genetico del sistema della coagulazione aiuta a capire le ragioni per le quali si è manifestata la Trombosi e a correggere eventualmente in fattori di rischio modificabili, a prescindere dalla gravidanza stessa, anche per proteggerla in futuro da nuovi eventi scollegati dalla gravidanza
Qui l’elenco degli esami che andrebbero eseguiti per capire come mai la Trombosi può colpire a prescindere dalla gravidanza e dal parto.
Nel caso in cui si è stati colpiti da più Trombosi, necessario l’utilizzo delle calze elastiche sempre durante il giorno . Devono essere autoreggenti di prima classe, di cotone o microfibra e adatte alla misura della gamba. Devono arrivare fino all’inguine ed essere ben tese e calzate a gambe vuote, come istruzioni sottostanti, in modo da non causare un effetto “salsicciotto” lungo la gamba: facilitano il ritorno del sangue al cuore attraverso il sistema venoso profondo grazie alla pompa muscolare, ed evitano il ristagno nel circolo venoso superficiale che contribuirebbe ad attivare i meccanismi della Trombosi.
La gravidanza e’ universalmente riconosciuta come lo stato pro infiammatorio e protrombotico transitorio più’ importante nella vita di una donna. Ognuna ha un proprio profilo di rischio, che dipende in parte dall’assetto genetico, che oggi può essere studiato e da fattori di rischio aggiuntivi, oltre alla gravidanza stessa.
Conoscere il proprio assetto genetico significa non solo capire perché si è avuta una Trombosi ma anche che cosa fare per evitare un nuovo incontro ravvicinato con nuovi episodi .
I farmaci anticoagulanti scelti in modo appropriato non oltrepassano la barriera placentare e quindi non arrivano al feto, e non passano nel latte, quindi permettono alla madre di allattare.