Le malattie da Trombosi colpiscono in Italia 600mila persone ogni anno e si possono evitare in un caso su tre. Le esperienze di chi ha già avuto un incontro ravvicinato con una malattia da Trombosi possono insegnare molto, a tutti. Tanti sono i racconti che continuano ad arrivare ad ALT in occasione della Giornata Mondiale per la Lotta alla Trombosi, dedicata alla diffusione della conoscenza sui sintomi che non dobbiamo trascurare o sottovalutare, raccontati da chi li ha vissute in prima persona. A raccontarci la propria storia oggi è Roberta, ragazza poco più che ventenni colpita da Trombosi Venosa Profonda.
LEGGI LA STORIA DI DAVIDE. DEFICIT DI ANTITROMBINA III
“Mi chiamo Roberta e ho 29 anni. A 22 anni dal nulla mi sono trovata a dover combattere contro la Trombosi Venosa Profonda all’arto sinistro: è stato un percorso lungo e impegnativo, fatto di alti e bassi, ma sono riuscita a venirne fuori.
Sono da sempre una ragazza sportiva, e mi ricordo come se fosse oggi quel senso di paura che mi ha travolto all’improvviso, l’ansia di non poter più svolgere una vita normale. La TVP ha cambiato la mia vita, è vero, e anche se ad oggi sono fuori pericolo, gli strascichi che mi porto dietro a volte si fanno sentire e l’unico mezzo che ho per poterli sconfiggere è proprio l’informazione: l’associazione ALT è diventata una buona compagna di viaggio, e oltre a farmi sentire meno sola, mi rende partecipe di qualcosa di importante, volto a fare in modo che la maggior parte dei giovani come me si rendano conto che la Trombosi può colpire chiunque, indipendentemente dall’età; ma che la si può sconfiggere e uscirne persino più forti di prima”