La Trombosi spesso nelle giovani donne si manifesta nel momento in cui si inizia la pillola anticoncezionale, o durante la gravidanza, o dopo il parto. La gravidanza può “mettere in disordine” il sistema della coagulazione del sangue e far emergere una eccessiva tendenza del sangue a coagulare., proprio come è successo a Francesca. Un racconto che vuole contribuire a diffondere la conoscenza di una patologia così grave da mettere a rischio la vita della mamma e del bambino.
“La mia storia è iniziata nell’ottobre 2010, a 36 anni, quando, nel terzo mese di gravidanza, dopo una minaccia di aborto con conseguente ricovero, iniziai ad avvertire un affaticamento molto intenso. Tornata a casa, dapprima avvertii uno strano formicolio all’arto inferiore sinistro e poi un dolore ed un bruciore intenso dall’inguine in giù. La ginecologa mi disse che si trattava di una cisti ma io sentivo che non era così, anche perché la gamba iniziava a gonfiarsi e ad indurirsi. Il mio medico di base mi dette il numero dell’angiologo, che a casa, facendo l’ecocolordoppler, poté diagnosticare la trombosi venosa profonda femoro-poplitea. Subito iniziai la terapia con l’eparina perché ero entrata nel quarto mese (mi disse che per il primo trimestre di gravidanza non poteva essere prescritta). All’inizio di dicembre l’angiologo iniziò ad impostare la terapia di mantenimento diminuendo la dose da 12.000 U/die a 8.000. Il giorno di Natale ebbi un “bel regalo”: una nuova trombosi, per cui fino alla gravidanza e dopo sei mesi dal parto mi sono iniettata sempre 12.000 U/die. Sono stata molto fortunata mentre per altre mamme in attesa non è stato così. Ecco il motivo di questo racconto: spero di contribuire a diffondere la conoscenza di una patologia così grave da mettere a rischio la vita della mamma e del bambino/a che porta in grembo”