La Trombosi non è una questione di età. Nonostante sia un evento raro tra i bambini, 1 caso per 100.000 ogni anno nella popolazione pediatrica e un caso ogni 200 bambini ospedalizzati, negli ultimi 20 anni il numero di casi è aumentato notevolmente.
La probabilità aumenta con la concomitanza di fattori ereditari (mutazioni genetiche dei fattori della coagulazione) o acquisiti (alcuni dovuti a condizioni materne presenti in gravidanza, altri a condizioni patologiche del periodo perinatale).
Oggi vi raccontiamo attraverso le parole della sua mamma, la storia della piccola Camilla Maria, colpita da Trombosi a soli dodici giorni di vita.
“Camilla Maria ha quasi 5 anni, eppure ha già scoperto cosa può fare un trombo.
Aveva solo 12 giorni di vita, nata sana e a termine, quando ha avuto un trombo all’ aorta addominale.
Eravamo a casa ma io non la vedevo bene, aveva fatto la visita in ospedale ad una settimana dalla nascita, ma non ero convinta e così l’ ho fatta visitare da un pediatra privato, “la bambina non sta bene” . Ma nessuno mi dava ascolto, “Signora, è solo ansia da neomamma”.
“Ma Signora non mangia perché non ha fame”, “Vedrà sarà un’ infezione alle urine aspettiamo domani mattina”. E invece no, non lo era…e per fortuna non abbiamo aspettato.
Trasferita d’urgenza al Bambino Gesù, da un altro ospedale Romano, è arrivata in condizioni gravissime, minuti, ore interminabili.
Meningite? epatite fulminante? infezione? prelievi, analisi, tac…intubata, sedata.
E poi la diagnosi: trombo all’ aorta addominale e shock cardiogeno. Un evento raro, inspiegabile eppure così è stato. I medici eccellenti dell’ OPBG hanno trovato una cura a Camilla che dopo un mese e mezzo è stata dimessa dalla TIN. Ancora oggi è tutto inspiegabile, è stata una guerriera ed oggi è una bambina forte e coraggiosa. È il nostro miracolo“