È una squadra al lavoro e un lavoro di squadra. La nostra salute richiede conoscenza e manutenzione, ordinaria e straordinaria. Il medico può sospettare diagnosticare, curare una Trombosi e sa come prevenirla nelle situazioni in cui il rischio aumenta. Allo stesso tempo anche il paziente deve prestare attenzione ai propri fattori di rischio e ai sintomi rivolgendosi subito al medico in caso di anomalie.
Il medico di famiglia è colui che meglio di chiunque altro dovrebbe conoscere la storia personale del paziente e della sua famiglia, lo specialista d’organo (cardiologo, neurologo, internista, angiologo, chirurgo vascolare, oculista, pneumologo, nefrologo), che può integrare la cura con farmaci o interventi specifici per la ripresa della funzione dell’organo colpito, e il medico esperto in Trombosi, che contribuisce non solo a scegliere il farmaco più adatto, ma anche a informare il paziente sui rischi correlati alla terapia, sui sintomi sospetti per inefficacia della cura o per recidiva di malattia. Il medico specialista in Trombosi può, quando sia utile, identificare o escludere un assetto genetico predisponente.